Studio di psicoterapia a Roma Giustina Zanni

Cosa vuol dire iniziare una psicoterapia

Cosa vuol dire iniziare una psicoterapia? Sono una psicoterapeuta ormai da qualche anno, e alle persone che più o meno incerte mi contattano offro il primo colloquio gratuito. Il motivo? Perché per me è un’occasione notevole per spiegare cos’è e come funziona una psicoterapia.

Il 95% delle persone che bussa alla mia porta non sa cosa significhi andare da un terapeuta. Sa solo che sta male, prova un disagio e un malessere da un tempo indefinito e al momento ha terminato le risorse per riuscire a gestirne gli effetti. Nel migliore dei casi quando arriva da me sache ne potrà parlare (come in una sorta di confessione) emagicamente (o con qualche seduta, il che a volte è la stessa cosa)quel malessere svanirà.

Psicologia e psicoterapia: quali sono le differenze?

La maggior parte delle volte, tuttavia, la persona sa che per quel genere di disagio può consultare o uno psichiatra o uno psicologo, e quasi nessuno conosce la differenza di ruolo di queste due figure professionali;come se non bastasse la maggior parte delle volte la figura dello psicoterapeuta è confusa con quella dello psicologo.

Una volta accomodata su quella poltrona la persona mi guarda, agitata e spaesata, mentre mi accenna il motivo che la spinge da me e poi aspetta, in silenzio, anche se non ha idea di cosa aspettarsi.

Iniziare una psicoterapia, qualunque sia il motivo che vi spinga, significa impegnarsi.

Impegnarsi prima di tutto con voi stessi: quello che vi accingete a fare non è un semplice vuotare il sacco, ma iniziare a narrare la vostra storia con la classica “voce fuori campo” per imparare a osservarvi, giorno dopo giorno, con occhi diversi. Riconoscere quello che fate, in maniera sistematica, per farvi stare male, e iniziare a fare qualcosa di diverso al suo posto.

L’impegno alla base della psicoterapia

Ecco perché occorre impegnarsi: è un continuo osservarsi dal di fuori, mettersi in discussione, senza più scuse del tipo “lei / lui mi fa sentire in ansia”. Nessuno è in grado di indurci uno stato d’animo, semmai noi stessi reagiamo in maniera più o meno originale a ciò che fanno gli altri.

Impegnarci quindi verso noi stessi nel non attribuire agli altri la responsabilità dei nostri pensieri / azioni / sentimenti, ma riconoscerne la paternità e, nel caso in cui questi non ci stiano più bene, cambiarli per trovarne di nuovi che riteniamo essere più adatti a noi e a come viviamo quel momento.

Iniziare una psicoterapia significa infine impegnarsi con il terapeuta, anche nel non saltare le sedute per pigrizia o perché fuori piove: voi avete preso un impegno, con voi stessi e con lui, nonostante la pioggia e la pigrizia; egli ha accettato di fare la sua parte in questo rapporto, ossia mettere in campo la propria professionalità per aiutarvi a raggiungere quel traguardo che voi stessi avete deciso di voler raggiungere.

Mi rendo conto che l’immagine della psicoterapia, ormai inquinata da decenni di distorsioni mediatiche, possa risultare molto meno magica e attraente da questa mia descrizione che dall’immaginario collettivo, dove tutto sembrava più semplice, rapido e meno impegnativo.

Personalmente ritengo però che arrivare all’intuizione e alla comprensione di quello che ho scritto già dopo qualche mese di terapia è forse uno dei regali più belli che possiate fare a voi stessi: sapere che siete voi i padroni di ciò che pensate / sentite / fate, non più dipendenti dagli altri o dal vostro passato, sapere come riuscire a stare bene e saperlo mettere in pratica.

Ci sarebbe molto altro da dire, ma vorrei lasciarvi con la voglia e la curiosità di scoprirlo voi stessi.

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